Sama-Sama'ja-Tattva
Capitolo 6
Il dinamismo è la caratteristica essenziale di questo mondo; il mondo è chiamato "Jagat" perché è sempre in movimento. (La parola sanscrita "Jagat" è derivata dal verbo radice "Gam più il suffisso 'kvip' che significa 'un'entità che ha una tendenza inerente a muoversi'). Proprio come c'è movimento individuale c'è anche movimento nella vita collettiva. Questo movimento richiede tre cose:
Primo, un'ispirazione, una spinta dall'esterno. Quando qualcuno cessa di muoversi un altro dovrà spingerlo da dietro dicendogli "muoviti".
Secondo, la capacità di muoversi, cioè colui che si muove in avanti deve avere la forza necessaria per farlo. In assenza di forza adeguata come può muoversi in avanti?
Terzo, la meta del movimento.
Questi tre fattori sono assolutamente essenziali per ogni movimento.
Il movimento che gli antichi esseri umani hanno iniziato sia individualmente che collettivamente non è ancora giunto a termine, né ci saranno virgole, due punti o punti a fermare questo movimento; esso è ininterrotto.
Nasce dunque la domanda da quale ispirazione, da quale forza e verso quale meta si muove l'essere umano? E stato osservato che il movimento umano è ispirato da due idee. Nel mio recente libro "Sabhyata'r A'di Vindurarh", ho usato due termini per questa idea, "Atmasukha Tattva" (il Principio del Piacere Egoistico) e "Sama-Sama'ja-Tattva (il Principio dell'Uguaglianza Sociale).
Qualunque cosa facciano gli esseri umani motivati dall'Atma Sukha Tattva è per cercare piacere. Questo principio del piacere egoistico si basa sul dogma, e questo dogma è interamente basato sull'Atmasukha Tattva. Gli esseri umani si arrendono a questo dogma con la sola intenzione di raggiungere il piacere egoistico; perfino persone colte si sottomettono consapevolmente al dogma. Essi sanno che stanno abbandonando il loro intelletto al dogma, e che il risultato sarà indesiderabile; essi sanno e comprendono tutto ciò ? e allora perché si sottomettono consapevolmente ad esso? Sono tutti peccatori volontari e accettano intenzionalmente i dogmi come verità. Si rendono conto che questi dogmi sono basati sull'Atmasukha Tattva ma pensano: "Non mi importa se è buono o cattivo, se fa del bene o del male agli altri, perché almeno ho goduto del piacere". Essendo motivati da questa idea rendono schiavi sé stessi dei dogmi.
Nel mondo civilizzato perfino persone colte seguono deliberatamente i dogmi, perché hanno un desiderio, nei recessi delle loro menti, di godere del piacere mondano in questo mondo fisico. Perfino in questo mondo civilizzato, dove è stato fatto cosi tanto progresso nel campo della conoscenza, le persone seguono ancora questi dogmi come se fossero ciechi. Le trappole di questi dogmi devono essere fatte a pezzi. I cancelli di ferro delle prigioni del dogma devono essere ridotti in polvere.
Il secondo è Sama-Sama'ja-Tattva. La Coscienza Suprema (Parama Purusa) è la meta di ognuno. Noi tutti ci muoviamo verso di Lui sia individualmente che collettivamente; ma non saremo capaci di muoverci in avanti se ci compromettiamo con tutte le disparità e le ineguaglianze della vita collettiva. Dovremmo sradicare tutte queste ineguaglianze mentre al tempo stesso ci muoviamo verso la nostra meta spirituale. Il progresso di tutti sarebbe accelerato se fossero sradicate le ineguaglianze e se questa fosse la motivazione dietro al nostro movimento verso il Supremo. Può darsi che non ne riceviamo piacere egoistico, ma gioiremo della pace spirituale e della pura beatitudine spirituale nella realizzazione della Grazia Cosmica.
Così lo sforzo di avanzare verso l'ultima realtà formando una società libera da tutte le ineguaglianze, con ogni membro della razza umana che si muove all'unisono è chiamato Sama-Sama'ja-Tattva e dobbiamo dare il benvenuto a tutte quelle idee che aiutano gli esseri umani ad essere stabiliti in essa. Tutte le teorie contrarie che vi si oppongono devono essere rimosse senza pietà, proprio come spine dal nostro sentiero.
E in questo processo non dobbiamo concedere indulgenza a nessun dogma o idee soprannaturali. Questo deve essere il compito dell'essere umano di oggi. Tutte le persone devono unire i loro sforzi e cercare insieme di raggiungere questo fine.
E futile pensare al passato individuale, non dobbiamo discriminare se uno è bianco o nero. Dovremmo soltanto ricordare che dobbiamo stabilire noi stessi nella realtà ultima formando un nuovo ordine sociale basato sul Sama-Sama'ja-Tattva. Quando abbiamo abbracciato l'ideale del Sama-Sama'ja-Tattva, quando abbiamo raggiunto la forza fisica, l'intelletto psichico e la saggezza spirituale, per materializzarlo non dovremmo interpretare un ruolo di successo per stabilire questo nobile e sublime ideale? La nostra venuta su questa terra e la nostra permanenza qui, ogni nostro respiro, ogni vibrazione della nostra esistenza, tutto ciò non dovrebbe forse conseguire la suprema realizzazione? Utilizzando tutti i nostri poteri fisici, psichici e spirituali, non dovremmo raggiungere la vetta della gloria umana?
Ananda Nagar 31 Dicembre 1981
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